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Ferite in Parole

  • Immagine del redattore: midhunseby
    midhunseby
  • 10 nov
  • Tempo di lettura: 1 min
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Il 10 novembre il nostro seminario ha accolto Maria Grazia Calandrone, nota poetessa e scrittrice italiana, che ci ha guidati nel mondo della poesia e ci ha mostrato come la storia, le ferite e la realtà plasmino la voce di uno scrittore. Ci ha ricordato che la letteratura nasce dalla curiosità: ascoltare gli altri senza pregiudizi e osservare il mondo con apertura.


Calandrone ha condiviso la storia intensa delle sue origini, segnata dall’ingiustizia subita da sua madre biologica, una donna costretta al matrimonio e privata della propria identità. Ha parlato anche dell’affetto della sua madre adottiva, alla quale ha dedicato un libro scritto durante la pandemia di Covid-19. Queste esperienze hanno mostrato quanto profondamente la storia personale possa diventare una fonte di verità artistica.


Ha spiegato che scrivere richiede immaginazione informata: una creatività sostenuta dallo studio, dalla ricerca e dal desiderio di “sapere troppo” per poter rappresentare fedelmente i personaggi. La poesia, ha detto, nasce dalle ferite reali, dalla perdita e dal bisogno di dare voce a ciò che spesso rimane nascosto. La sua visita ci ha lasciato una rinnovata gratitudine per la letteratura.

 
 

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